Il tema della governance è divenuto di grande attualità e sembra oggi dominare sia il dibattito scientifico che molte delle esperienze applicative relative all’evoluzione dell’intervento pubblico. In particolare il paradigma emergente della governance apre il campo alla ricerca di nuovi modelli e forme di sviluppo dei sistemi socio-economico-territoriali complessivamente intesi, all’interno dei quali l’ente pubblico è solo uno dei soggetti in gioco, il cui ruolo e le cui prerogative vanno ridefinite in ragione del ruolo e delle prerogative riconosciute, o nei fatti esercitate, da altri attori rilevanti.(Valotti, 2005). Il paradigma della governance degli interessi pubblici, infatti, si rende necessario laddove è presente uno scenario istituzionale in cui la tutela degli interessi pubblici è sempre più dispersa tra una pluralità di istituzioni pubbliche e private. Queste sono nate in seguito a processi di decentramento ed autonomizzazione istituzionale delle P.A. e a fenomeni di rivalutazione del ruolo dell’impresa rispetto ad obiettivi collettivi, attraverso la ripresa di politiche e strategie coerenti ad una visione di responsabilità sociale, lo sviluppo del non profit e la progressiva esternalizzazione o privatizzazione di servizi pubblici, locali, regionali e nazionali (Longo, 2005). Ma perché la governance non si limiti ad essere un valore, per definizione condivisibile e condiviso, ma si traduca in modalità di azione, è necessario innanzitutto acquisire la piena consapevolezza, da parte di tutti, di quanto questa sia al tempo stesso necessaria e difficile da realizzare (Valotti, 2005). In questa direzione va il contributo di ricerca di questa sezione di RESeT, magari partendo da riflessioni sul ruolo del management pubblico nell’utilizzo delle leve della governance per innovare e per creare valore pubblico.
Responsabile: Domenica Savia Coppola
Governance e PA
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La ricerca analizza gli elementi e i fattori di non competitività della Campania e delle regioni del Mezzogiorno nel contesto europeo, utilizzando l’indice di competitività regionale e i dati del 2010 e del 2013.
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Il recepimento della Agenda Digitale Europea fornisce strumenti per superare il digital divide e far ripartire occupazione e tecnologie avanzate al Sud, attraverso semplificazione burocratica, attrazione di investimenti e nascita di startup dell'ICT.
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François Hollande aveva promesso, all’indomani delle elezioni europee, di accelerare sulla riforma territoriale, che deve portare alla riduzione del numero delle regioni.
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Nel Mezzogiorno d’Italia è in atto una “fuga dalle università”. Diminuiscono le iscrizioni, diminuiscono i laureati. Il sistema dell’alta formazione è in crisi. Diminuiscono i docenti e molti atenei sono in difficoltà economiche. Le regioni del Mezzogiorno d’Italia sono, in Europa, le più lontane in assoluto dalla “società della conoscenza”. Ma questo tema è assente dal dibattito pubblico. Col risultato che in questo modo il Sud si sta giocando il futuro. E non lo sa.
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Mai come in questa fase il governo considera irrilevante, e forse a suo dire deleterio, il varo di misure di politica economica di concerto e con l'assenso delle organizzazioni sindacali.
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Prende vita RESeT Report: un'attività di ricerca condotta mensilmente dall'associazione. Il primo numero, quello di maggio, discute sulle problematiche che riguardano l'esclusione giovanile in Campania.
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Da molti lustri la politica del lavoro della Campania, ma non solo di essa, è afflitta dal "mal di agenzia", che non risolve nulla.
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Le politiche di austerità hanno accentuato il dualismo Nord-Sud, soprattutto attraverso una distribuzione della spesa pubblica e dell'onere fiscale non uniforme su scala nazionale (ma penalizzante per il Mezzogiorno), in un contesto di crescente scarsità di risorse che accentua i conflitti sull'appropriazione delle stesse.
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Il Governo ha appena inviato al Consiglio di Stato il suo progetto di legge “chiarendo l’organizzazione territoriale della Repubblica”. Questo testo, di cui Le Monde è venuto a conoscenza ha come obiettivo di rendere “comprensibile” l’architettura istituzionale ai livelli locali e regionali.
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Ugo Marani, presidente RESeT, firma il primo editoriale della nuova stagione associativa. Un saggio breve che fa da spalla al nuovo sito, da oggi in rete, e che conferma quanto di buono fatto dall'associazione a quasi due anni dalla sua nascita.