Responsabile: Amedeo Sacrestano
Federalismo e fiscalità sono due facce della stessa medaglia o, per essere pragmatici, gli strumenti “più potenti e tangibili” coi quali azionare politiche di sviluppo e (se si vuole) di equità sociale. E’ con l’operare dell’Amministrazione finanziaria che lo Stato entra, in maniera più pervasiva e nel contempo costante, nella vita di ogni cittadino. E’ col federalismo che questa “necessaria” azione di prelievo fiscale (e redistribuzione economica) è (e sarà sempre più) avvicinata – nella sua gestione – al soggetto inciso. Col federalismo sarà più diretto ed efficace il link tra sacrificio contributivo ed efficienza della spesa pubblica: chi “paga le tasse” potrà controllare più da vicino come esse vengono impiegate, senza l’intermediazione dello Stato. Il tema è complesso e, nel contempo, di fascino estremo: forse col federalismo sarà più semplice comprendere che “le tasse sono una cosa bellissima” e che sul livello di partecipazione di tutti alla spesa collettiva si misura il grado di civiltà di un popolo. Coi lavori di questa sezione si proverà ad affrontare i “temi teorici” dei meccanismi d'imposizione e di decentramento delle loro funzioni gestorie, calandoli nelle criticità contingenti del Mezzogiorno contemporaneo.
Federalismo e Fiscalità
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La ricerca analizza gli elementi e i fattori di non competitività della Campania e delle regioni del Mezzogiorno nel contesto europeo, utilizzando l’indice di competitività regionale e i dati del 2010 e del 2013.
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Le maggiori banche italiane presentano un importante cambiamento nella composizione del proprio libro soci: si attenua il peso delle fondazioni e cresce quello dei fondi di investimento. Ciò comporta un mutamento strategico rilevantissimo con effetti ancora da calcolare.
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Ridurre le disuguaglianze economiche è una delle sfide del nostro tempo.